"Martin Lutero dice che chiunque può prendere una posizione
sulla fede e sulla Bibbia"
sulla fede e sulla Bibbia"

La Brunne, 55 anni, madre di un bambino (avuto con la sua compagna), è stata eletta capo della chiesa luterana di Stoccolma
Il sacerdozio femminile è stato autorizzato in Svezia alla fine degli anni Cinquanta. Nel 1971, Margit Sahlin fu la prima donna a diventare parroco. Da allora, ci sono stati molti vescovati "rosa", compreso quello di Stoccolma, assegnato dieci anni fa a Caroline Krook ora in procinto di andare in pensione. Ma l'elezione di Eva Brunne, con il suo "lesbo-pride", ha avuto un effetto dirompente, svelando un'ambiguità che attraversa tutta la chiesa. Tra i novizi, il numero delle donne ha ormai superato quello degli uomini (588 contro 331 nell'ultimo decennio) eppure rimangono molte discriminazioni. L'osservatorio per le pari opportunità del governo ha scoperto che le donne preti guadagnano circa 400 euro in meno dei loro colleghi uomini e che esiste un "soffitto di vetro" nelle alte gerarchie: su quattordici vescovi, dodici sono ancora uomini.
"Da quando il parlamento svedese ha cambiato la legge sul matrimonio e poi sui figli delle coppie omosessuali c'è un "gay baby-boom". La Chiesa non può permettersi di negare i sacramenti a queste famiglie" sostiene Lars Gardfeldt, prete di Goteborg, che da anni si occupa di omofobia e religione, convive con un altro prete ed è padre di due gemelli. Intanto però sono arrivati messaggi minatori al sito della diocesi di Stoccolma.
Preghiamo per Eva e per la diocesi di Stoccolma che ha fatto una scelta giusta e coraggiosa".
"Da quando il parlamento svedese ha cambiato la legge sul matrimonio e poi sui figli delle coppie omosessuali c'è un "gay baby-boom". La Chiesa non può permettersi di negare i sacramenti a queste famiglie" sostiene Lars Gardfeldt, prete di Goteborg, che da anni si occupa di omofobia e religione, convive con un altro prete ed è padre di due gemelli. Intanto però sono arrivati messaggi minatori al sito della diocesi di Stoccolma.
Preghiamo per Eva e per la diocesi di Stoccolma che ha fatto una scelta giusta e coraggiosa".