Ormai è risaputo, ogni volta che Kasha viene in Italia si entra in un vortice.
Sin dallo scorso anno il Pianeta aveva intenzione di invitare nuovamente Kasha, questa volta in occasione dell’europride. E, grazie anche alla collaborazione con l’Agedo, ci siamo riuscite .
I tre giorni trascorsi a Roma sono stati molto “densi” e diversi sono stati i momenti che molte di noi ricorderanno a lungo.
Personalmente è stata molto intensa la parte finale dell’incontro che Agedo e Pianeta Viola hanno organizzato al Pride Park, incontro a cui hanno partecipato anche Massimiliano Monnanni, segretario generale del comitato interministeriale per i diritti umani, e Annalisa Zanuttini del direttivo di Amnesty International.
Molto forte è stato il momento in cui Zanuttini ha letto la dichiarazione di Hans Thoolen, presidente della giuria internazionale che ha assegnato a Kasha il prestigiosissimo premio “Martin Ennals”per i diritti umani, premio che verrà consegnato a Ginevra il prossimo 13 ottobre: “Si tratta di una donna eccezionale, molto coraggiosa, che combatte sotto minaccia di morte per la dignità umana e per i diritti degli omosessuali e degli emarginati in Africa”.
Ed è stato a quel punto che il folto pubblico, dopo 2 ore di attento ascolto, è esploso abbracciando Kasha con una lunga standing ovation.
Un momento davvero commovente, anche per la stessa Kasha che si è affrettata a scendere dal palco prima che l’applauso terminasse.
Nelle giornate romane la nostra amica ugandese ha potuto – finalmente!- incontrare donne “istituzionalmente” importanti come Emma Bonino, Mara Carfagna e Paola Concia (quest'ultima tra l'altro ha dato un importante sostegno economico al viaggio di Kasha) e ci auguriamo vivamente che questi contatti siano di supporto al suo lavoro in Uganda. Sul piano emotivo invece per Kasha sono stati particolarmente intensi i momenti in cui è stato ricordato David, suo amico e collega, ucciso lo scorso gennaio a Kampala. Proprio a lui l’associazione radicale Certi Diritti ha dedicato un carro per il corteo, carro sul quale una commossa Kasha ha sfilato.
Un anno di attività si chiude ma è già tempo di pensare al futuro . “A lueta ( la lotta) continua” come dice spesso Kasha, in un italiano un po’ strampalato.
E così riprendiamo a fare progetti per il prossimo anno, compreso quello di vederci presto: Ginevra in ottobre ci aspetta!