Quanto ci conosciamo?
Ho circa 30 anni. Sono lesbica da sempre e non sopporto i lavori di gruppo e ancora meno scrivere cose che mi riguardano.
Il mio Alter Ego è una donna stile Audrey Hepburn ma ancora meglio Catherine Deneuve...Oui je suis. Non vorrei avere venti anni. Sono un puffo che si sente Giovanna D'Arco. Meglio tempesta che acqua ferma/palude. Sono una persona organizzatissima eppure ci sono stati tempi peggiori.
Mi piacciono le cose belle, non scontate. Prima di parlare ascolto ciò che l'altra persona ha da dirmi. Mi piace capire quello che non conosco. Se non credo in qualcosa non mi impegno.
Amo la vita comunitaria e penso che l'unica dimensione per superare la "crisi" sia quella collettiva. La nostra specificità come "bene comune"da cui partire per cambiare il mondo.
Sono una...donna lesbica felice di esserlo che vorrebbe avere più forza per fare tanti lavori belli per far capire al mondo che non mordiamo. Sono contenta di aver trovato un gruppo come il Pianeta e anche se ci sono da parecchio, mi sento sempre una giovincella.
Spesso mi commuovo. Mi piace giocare. Ogni tanto rompo. Mi piace sentirmi libera. Stare alle regole mi stressa.
Papà operaio, madre lavoratrice in nero, casalinga. Prima di tre sorelle, responsabile con un padre irresponsabile, madre infelice, bambina brava, timida, aiuta la mamma che non sta bene. Il papà non c'è, si diverte, non ci sono soldi, bisogna lavorare, lavorare, sì sono brava...lavoro fin da bambina...faccio felice la mamma...
Ma quando penso a me??????
Ora sono io, ora sono felice.
Da bambina studiavo pianoforte; avevo i capelli neri e spesso corti. Da adolescente ascoltavo i Nirvana, mi vestivo spesso di nero. Mi piaceva pensare che ero tante cose, una ragazza pronta a suicidarsi, a salvare il mondo e che ero brutta.
Ex sportiva, in costante movimento, non solo fisico. Per essere un'atea sono maestra nel produrre sensi di colpa. Curiosa. Ossessivamente noiosa. Memoria da elefante, soprattutto per quanto riguarda i torti. Sorpresa da se stessa.
Sono nata una trentina di anni fa. Le mie passioni si sono delineate sin da piccola. I numeri, il cibo e le femmine. Ancora oggi cerco di sopravvivere districandomi tra queste cose.
Non ho arte né parte, ma faccio parte di questo mondo. Non mi faccio da parte e quando partecipo l'ho fatto con entusiasmo. La vita mi sfida e io mi affido a lei non con qualche ansia e difficoltà, ma mi diverto anche quando piango. Il più delle volte mi rido addosso e a ridosso di situazioni che scelgo, sempre con una dose di rischio. Mi piace fare tutto quello che non so fare perché amo imparare. Non mi basta la vita intera, come farò. Ora il tempo è finito, ma io ancora non sono finita.
Curiosa ad espolorare ma comunque legata alla "base". Raramente mi prefiggo una meta, ma se ce l'ho chiara in testa non mi fermo davanti a niente. Cresciuta da tanti punti di vista grazie al Pianeta. Poche "parole chiave" che raccontano tanto di me nel senso che sono molto legata ad esse.
La prima lesbica che ho incontrato nella vita è stata la mia cagnolina di nome Rocky...non so se fosse stato per il nome o cosa, ma per tutta la sua vita ha scacciato sistematicamente tutti i cani maschio; non ha mai avuto cuccioli. Graziella era la mamma della mia amica delle elementari: mi piaceva passare i pomeriggi da loro e amavo il momento in cui si affacciava sulla porta per chiedere: Volete la merenda? Mi piaceva; è stata la mia prima cotta. Sognavo di costruire case a forma di persone: l'atrio era la bocca e gli organi stanze. Non sogno fama o potere, solo di essere felice.
Per tre quarti della mia vita con tante certezze poi...eventi imprevisti hanno spazzato via tutti i punti di riferimento; tuttavia da quel momento mi sono resa conto che per tanti anni ero stata ferma in un punto e che in realtà non ero fedele a me stessa...in quel bivio mi ero trovata e da allora procedo...il punto di arrivo non lo conosco ma per lo meno ho la bussola.
A sei anni la maestra voleva mandarmi nella classe differenziale: ero shockata dalla funesta nascita. Il mio primo libro è stato "Il compleanno di Antonina la rana": da allora adoro le feste. Mario è stato il mio primo compagno preferito: abbiamo tentato una rivoluzione contro la maestra (del resto eravamo in quarta e si studiava Robespierre). In prima media portavo uno scamiciato beige con i bottoni.