Purtroppo
è accaduto quello che nessun* di noi si augurava accadesse mai.
La
legge definita "antigay" è stata firmata dal presidente Museveni e
quindi è legge a tutti gli effetti: omosessuali puniti con una pena che
può arrivare all'ergastolo, pene fino a 7 anni di reclusione per chi
promuove in qualunque modo l'omosessualità e 3 anni per chi conosce
omosessuali e non li denuncia (pensate agli amici e parenti!).
Il disegno di legge ha danzato pericolosamente nel parlamento ugandese per oltre 4 anni. Un balletto estenuante. Una saga.
Alla
fine tra le 2 posizioni contrapposte, quella della comunità
internazionale strettamente legata alla comunità lgbt locale che
chiedeva la non approvazione della legge, e le forti pressioni interne
esercitate da leader religiosi (cristiani! i musulmani sono solo il 10%)
e politici, nonché dalla popolazione aizzata da media senza scrupoli,
ha vinto naturalmente la legge dell'interesse. E l'interesse in questo
caso ha avuto strettamente a che fare con le prossime elezioni
presidenziali del 2016. Museveni, presidente dal 1986, firmando questa legge ha ottenuto la
quinta candidatura.
Al momento la comunità lgbt è molto spaventata.
Si
susseguono appelli a stare attenti e a frequentare solo persone di cui
ci si può fidare al 100%.Oggi, primo giorno dopo l'approvazione della
legge, una coppia di ragazzi sospettata di essere gay è stata attaccata.
Uno è morto e l'altro è in fin di vita.Il magazine Red Pepper, non
nuovo a simili azioni, ha pubblicato i nomi di 200 omosessuali.
Intanto
Svezia Norvegia e Danimarca hanno fatto sapere che riconsidereranno i
rapporti economici con l'Uganda (e la nostra amica Kasha ha commentato
ironica: chi darà i soldi a Museveni per la campagna elettorale?).
Sarà
interessante vedere come si muoveranno gli Usa, principale donor
dell'Uganda. Da un lato sono sempre stati forti oppositori della legge
ma dall'altro hanno costruito con Museveni un asse d'acciaio. Come non
ricordare la telefonata della Clinton il giorno dopo la quarta elezione
di Museveni -avvenuta nel 2011- mentre l'opposizione denunciava a gran
voce (molto probabilmentea ragione) brogli elettorali?
Un abbraccio a Kasha, Sandra e a tutta la coraggiosa comunità lgbt ugandese dalle donne del Pianeta Viola.
by Manu