LIBERTÉ ÉGALITÉ FRATERNITÉ

All’ultima Biennale d’Arte c’era un’opera di un artista, Daniel Buren, composta da tre bagni chimici accostati, dipinti con il colore della bandiera francese e recanti sopra ognuno, in successione: liberté, égalité, fraternité.
Non so quale fosse il messaggio dell’artista, a me è piaciuto pensare al bagno come allegoria di un luogo dove siamo tutti uguali, liberi e affratellati.
Rama Yade, segretario di stato agli Esteri francese nel governo Sarkozy, che di sinistra ha poco, presenterà questo mese all’Onu una bozza di dichiarazione per la depenalizzazione universale dei rapporti omosessuali. Speriamo che questo sia un primo, importante passo.
Chissà forse è un problema di DNA, qualcosa che i francesi posseggono nel nucleo delle loro cellule, quel motto che parte dal bagno e arriva al governo e che a noi italiani proprio manca quando il governo lo butta nel w.c. e tira la catena.
(Milena)