Uganda: ripresentato in Parlamento il disegno di legge "antigay"

La comunità lgbt ugandese ripiomba nell’incubo da “antigay bill”.

E’ la comunità che lo scorso 26 gennaio si è stretta nel ricordo di David, l’attivista gay ucciso un anno fa, in una commovente cerimonia di commemorazione tenutasi a Kampala.

Il disegno di legge che introduce misure severissime per le persone lgbt era stato presentato in parlamento nel 2009. La pressione della comunità internazionale e il lavoro coraggiosissimo della comunità lgbt ugandese erano riusciti a far accantonare la terribile proposta di legge, ma purtroppo non definitivamente.

E’ notizia di pochi giorni fa che il parlamento insediatosi dopo le elezioni del 2011 riprenderà a discutere, probabilmente in tempi molto brevi, un provvedimento che farebbe compiere a questo Paese africano un  enorme salto all’indietro sul piano dei diritti umani.

L’Uganda è una terra meravigliosa, ma la reputazione che si sta costruendo è quella di uno dei Paesi più omofobi al mondo.

Cosa possiamo fare?
La Gran Bretagna di recente ha annunciato di voler tagliare i fondi ai Paesi del Commonwealth che considerano illegale i rapporti omosessuali, ma in questo modo ha avvallato la posizione di tanti politici africani secondo cui l’accettazione dell’omosessualità è un valore del mondo occidentale che gli occidentali, con modalità che ricordano il periodo coloniale, vogliono imporre.
La stessa comunità lgbt ugandese denuncia che, in un Paese in cui non a tutti è garantito il fabbisogno alimentare, questo tipo di politica da parte dell’ occidente finisce con l’innalzare dei muri all’interno della società civile e si ritorcendosi contro le persone lgbt .
E allora i suggerimenti che arrivano direttamente dall’Uganda per la comunità internazionale sono: sì all’azione importantissima della diplomazia che però dovrà muoversi con molta discrezione e cautela, sì a raccolta firme contro l’approvazione del disegno di legge, come quella che aveva promosso avaaz qualche tempo fa.
Pertanto invitiamo fortemente chi non l’avesse già fatto a FIRMARE LA PETIZIONE contro l’approvazione del disegno di legge

Come dice spesso Kasha: la lotta continua!